ASTE IMMOBILIARI. LE SPESE DA SOSTENERE
Investire nel settore immobiliare può essere più semplice di quanto credi ma occorre una buonissima conoscenza di tutti gli aspetti e, soprattutto, di tutte le spese prima di muovere ogni singolo passo.
É facile ad esempio pensare che l’acquisto di una casa all’asta possa rappresentare un’operazione davvero profittevole. Errore! Non si può andare alla cieca. Infatti l’errore più frequente, per intenderci quello che compie il 99% delle persone che vogliono acquistare all’asta, è quello di considerare soltanto i costi di acquisto dell’immobile, vale a dire il prezzo di aggiudicazione dell’asta. É invece fondamentale capire che vanno considerati anche altri costi, tra spese obbligatorie e spese eventuali.
Quali sono le spese obbligatorie?
Le spese obbligatorie corrispondono all’anticipo di una percentuale dell’offerta, di solito tra il 10% ed il 20%. Equivale, in buona sostanza, ad una caparra e in quanto tale verrà restituita all’investitore, o meglio all’offerente, che non riesce ad aggiudicarsi l’immobile. In caso contrario, qualora l’investitore si aggiudichi l’immobile, la spesa viene scalata dal prezzo totale dell’immobile.
Quali sono le spese accessorie?
Varie sono le altre spese accessorie. Innanzitutto vanno considerate le imposte e le spese destinate alla persona che si occuperà della vendita, in pratica il delegato incaricato dal Tribunale che gestirà tutte le attività burocratiche necessarie per la messa in vendita all’asta del singolo immobile. Tali spese, il cui ammontare è possibile conoscere prima, sono considerate variabili perché il loro ammontare dipendere strettamente dal Tribunale che gestisce l’asta.
A queste si aggiungono inoltre le spese di registro, catastali ed ipotecarie. In genere sono comprese tra i 50 e i 200 euro per ciascuna imposta in base al fatto che l’acquisto venga
operato da un privato o da un’azienda.
Tra le spese accessorie rientrano anche gli arretrati delle spese condominiali nel caso in cui il vecchio proprietario dell’immobile non le abbia pagate. In tal caso dovranno essere saldate da
chi si aggiudica l’asta. Altre eventuali spese, infine, sonoe quelle per la sanatoria urbanistica e catastale, nonché quelle per la liberazione dell’immobile.
Nel primo caso, chi si aggiudica l’asta dovrà sostenere le eventuali spese relative ad eventuali difformità nel caso di illegalità o abusi edilizi commessi in precedenza. Nel secondo caso, invece, chi si aggiudica l’asta dovrà tenere in considerazione anche la possibilità di dover sgomberare l’immobile: si chiamano appunto spese di liberazione e possono essere a carico dell’acquirente e, in taluni casi, a carico del Tribunale. Nel caso in cui competano all’acquirente sarà opportuno rivolgersi ad un avvocato per dare inizio alle operazione e, perché no, ad un fabbro per sostituire la serratura della porta.
Conclusioni
Acquistare immobili all’asta è sicuramente un’opportunità da non perdere. Partecipare ad un’asta giudiziaria, tuttavia, non è cosa semplice. Se non lo hai mai fatto e non sai come addentrarti nella sua “giungla” burocratica… niente paura! Il nostro team di esperti può seguirti per tutto il processo di acquisto, dalla ricerca fino alla consegna dell’immobile. Anche per aste telematiche!